L'ultimo libro che ho letto recentemente è stato Missione Odessa, CliveCussler e Dirk Cussler, Longanesi, 2016: l'autore ha scritto svariati romanzi sul suo personaggio di invenzione Dirk Pitt e sul suo lavoro alla NUMA, la National Underwater and Marine Agency, un agenzia governativa Americana per il recupero di relitti marini di qualunque tipo e di qualunque epoca, in qualsiasi parte del mondo. Questo romanzo nello specifico è ambientato nel mar Nero, sulle coste Turche e Bulgare, alla ricerca di un incrociatore russo della prima guerra mondiale affondato durante uno scontro a fuoco, un aereo sovietico della guerra fredda con a bordo una testata nucleare scomparso in mare durante una tempesta, un sottomarino inglese che si ritiene trasportare un deposito d'oro della dinastia dei Romanov, il tutto circondato dalla caccia ad un terrorista internazionale. In mezzo a tutte le vicissitudini e alle difficoltà dei personaggi risulta evidente la presenza di un oggetto che compare pìù volte all'interno della trama: il sottomarino da immersione. Un piccolo sommergibile a due o tre posti, utilizzato per esplorare i fondali marini e i vari relitti che si trovano a profondità troppo grandi per poter usare le semplici mute da sub, dotati di telecamere e braccia meccaniche per l'esplorazione e il prelievo di "cose" utili a capire la storia che il relitto aveva ancora da raccontare.
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